Bes: pubblicato il Fascicolo Ferrara. Un confronto con le altre province emiliano-romagnole
Un confronto tra le otto province e la Città metropolitana di Bologna, sulla base dei dati pubblicati nei rapporti Bes (Benessere equo e solidale).
È il senso del Fascicolo Ferrara 2025 relativo alla “Misurazione del benessere: confronti tra territori”, a cura dell’ufficio statistica della Provincia di Rimini e frutto del lavoro congiunto su indicatori e dimensioni come terreno di analisi tra Amministrazioni provinciali, Città metropolitana di Bologna e Regione Emilia Romagna, giunto alla quarta edizione.
All’interno della pubblicazione trovano rielaborazione indicatori del Bes 2023, con l’aggiunta di nuovi indicatori sintetici relativi alle singole dimensioni, per consentire un confronto tra le province della regione.
Il valore aggiunto è quello di poter cogliere maggiormente le peculiarità dei singoli territori sia in termini di opportunità che delle rispettive fragilità.
Complessivamente, nei confronti con quelli nazionali il territorio ferrarese registra valori complessivamente positivi per 7 dimensioni su 11, con valore finale di sintesi sopra la media nazionale, mentre rispetto alla situazione regionale solo in una dimensione la provincia estense sta sopra la media regionale.
Entrando nel merito, è da notare, appunto, la voce Relazioni sociali, ossia l’unico ambito per il quale Ferrara registra un valore della dimensione di sintesi migliore sia del valore Italia che dell’Emilia-Romagna.
Confrontando le singole province, spicca in particolare l’indicatore “presenza di alunni disabili” con Ferrara in testa a tutte le altre in regione.
Continuando a scorrere il Fascicolo Ferrara, si riscontra che gli indicatori per la provincia estense si attestano per la maggior parte delle dimensioni su valori migliori dell’Italia ma peggiori rispetto alla regione.
Istruzione e formazione: è positivo il dato del numero di laureati in materie tecnico-scientifiche (Stem) con il dato migliore tra tutte le province della regione. Restano critici però gli indicatori dei giovani che non studiano e non lavorano (Neet), del numero di persone con almeno il diploma e delle competenze alfabetiche e numeriche degli studenti delle scuole superiori.
Lavoro: non buoni gli indicatori del tasso di occupazione e disoccupazione giovanili, che registrano valori peggiori dell’Italia e anche di tutte le province emiliano-romagnole. Risulta più positiva la situazione del Ferrarese con riferimento alle differenze di genere che sono meno accentuate per gli indicatori dei tassi di inattività, di occupazione e del numero medio di giornate retribuite nell’anno. Più basso anche il tasso di infortuni mortali e inabilità permanente sia rispetto alle medie nazionale e regionale, con Ferrara dietro solo Ravenna e Bologna.
Benessere economico: l’indicatore delle pensioni di basso importo vede Ferrara con valore migliore rispetto tutti i territori da Rimini a Piacenza, analogamente a quello della differenza di genere nella retribuzione media dei lavoratori dipendenti (meglio dell’Italia e di tutte le province emiliano romagnole tranne Rimini). Non bene, invece, il dato del reddito disponibile che risulta il più basso di tutte le province della regione e anche della media nazionale.
Politica e istituzioni: la capacità di riscossione della Provincia di Ferrara risulta migliore del livello nazionale e in buona posizione su scala regionale, anche per quanto riguarda la presenza di donne tra gli eletti nelle Amministrazioni comunali. Meno positivi gli indicatori degli amministratori eletti con meno di 40 anni (Ferrara in regione precede solo Rimini e Piacenza) ed il dato dell’incidenza di spese rigide nel bilancio dell’Amministrazione provinciale, con Ferrara dietro il dato nazionale e regionale, anche se davanti in regione a Ravenna, Reggio, Forlì-Cesena e Modena.
Paesaggio e patrimonio culturale: Dati ferraresi molto positivi per la densità di verde storico e dei parchi urbani del capoluogo di provincia (davanti a media nazionale, regionale e anche a tutti i singoli territori). Altrettanto bene per la presenza di biblioteche ogni 100.000 abitanti: Ferrara è seconda dopo Bologna. Resta peraltro basso il numero di aziende agrituristiche (Ferrara fanalino di coda su scala nazionale e regionale).
Qualità dei servizi: Ferrara sopra le medie italiana e regionale e dietro solo Bologna sulla percentuale di bambini di età 0-2 anni che frequentano servizi per l’infanzia e la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani: sulla differenziata Ferrara è dietro Parma e Reggio Emilia. Meno bene invece negli indicatori dell’emigrazione ospedaliera (solo il territorio di Piacenza registra un dato peggiore), del sovraffollamento degli istituti di pena (Ferrara davanti solo a Bologna) e dei posti-KM del trasporto pubblico locale del comune capoluogo (dietro la media nazionale mentre in regione se la gioca con la sola Ravenna).
Il territorio estense risulta più in difficoltà in 4 dimensioni nelle quali gli indicatori sintetici risultano peggiori sia del livello nazionale sia del livello regionale e in particolare.
Salute: risentono ancora degli effetti della pandemia gli indicatori di questa dimensione, portando sotto la media tutti gli indicatori della speranza di vita ed i tassi di mortalità. Unica eccezione il tasso standardizzato di mortalità che risulta più basso della media nazionale ma più alto di quella regionale e davanti alle sole Piacenza e Parma.
Sicurezza: Ferrara è in fondo alle classifiche (nazionale e regionale e per singoli territori regionali) per gli indicatori relativi al tasso di omicidi volontari ed al numero di frodi informatiche ogni 10.000 abitanti. Ha invece valori più bassi con Ravenna, Modena, Forlì e Reggio e davanti le medie nazionale e regionale per l’indicatore rapine per 100.000 abitanti. Il tasso di feriti in incidenti stradali risulta più basso sia rispetto a molte province emiliano romagnole (dietro solo Rimini, Forlì-Cesena e Modena), sia rispetto alle medie nazionale e regionale.
Ambiente: positivo il dato del verde urbano del Comune di Ferrara (meglio delle medie nazionale e regionale e dietro alla sola Parma), sopra la media nazionale e regionale la capacità produttiva degli impianti fotovoltaici (dietro solo a Ravenna e Piacenza). Non bene, invece, gli indicatori del consumo di elettricità per uso domestico (Ferrara ultima rispetto alle medie italiana e regionale e in coda a tutte le province emiliano-romagnole), del numero degli impianti fotovoltaici per kmq e l’incidenza di aree a rischio alluvioni.
Innovazione-ricerca e creatività: la percentuale di imprese con attività principale nei settori ad alta intensità di conoscenza, pur avendo nel Ferrarese livelli inferiori alla media italiana e a quella regionale, registra un dato migliore di molte altre province emiliane (dietro solo a Bologna e Parma). Ferrara è ultima invece per gli indicatori relativi alle imprese creative ed ai lavoratori in forza a tali imprese (dopo le medie e in coda alle province della regione).
Per maggiori informazioni: https://www.provincia.fe.it/ocmultibinary/download/952/16714/13/39169dbea35c2ca96e0b1c4062e62e0c.pdf/file/FASCICOLO%2BFERRARA-2023.pdf
Per quanto riguarda il link al sito “Benessere e sostenibilità: https://www.provincia.fe.it/Documenti-e-dati/Documenti-di-supporto/Benessere-e-sostenibilita