Bologna – Il sorvolo nelle aree colpite dall’alluvione e poi due incontri nella sede della Regione, a Bologna: il primo con il sindaco della Città Metropolitana di Bologna, Matteo Lepore, i presidenti delle Province di Forlì-Cesena, Enzo Lattuca, Ravenna, Michele De Pascale, Rimini, Jamil Sadegholvaad, Modena, Fabio Braglia, Reggio Emilia, Giorgio Zanni, Ferrara, Gianni Michele Padovani (in allegato le sue dichiarazioni rilasciate a La Nuova Ferrara), e il sindaco di Forlì, Gianluca Zattini.
Il secondo appuntamento, nel pomeriggio, con le parti sociali, sindacati e imprese, e le componenti della società regionale, tutti soggetti riuniti nel Patto per il Lavoro e per il Clima.
Questa, in sintesi, la prima giornata del commissario alla Ricostruzione, generale Francesco Paolo Figliuolo, in Emilia-Romagna, accompagnato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dalla vicepresidente con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, e dal sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi.
Incontri che sono serviti a fornire al Commissario il quadro della situazione e a fare il punto sulle questioni aperte.
Tre quelle più urgenti su cui ci si è confrontati con l’obiettivo condiviso di trovare risposte concrete.
La prima riguarda le priorità di intervento per il ripristino di argini, strade e frane, in base alla ricognizione trasmessa al Dipartimento nazionale di Protezione civile il 23 giugno scorso. Elenco provvisorio di circa 6mila opere per una spesa prevista di 1,9 miliardi di euro che ora il Governo dovrà finanziare.
Il dossier è stato consegnato oggi anche al commissario Figliuolo, con le opere suddivise tra cantieri già chiusi, in corso e da avviare e rendicontare entro l’anno, con l’obiettivo di stabilire le priorità di esecuzione dei lavori in particolare su fiumi e viabilità.
La seconda questione riguarda i primi rimborsi alle imprese colpite (contributo fino a 20mila euro). Al momento, infatti, mentre è già stato attivato il meccanismo per erogare i 5mila euro di primo sostegno immediato ai cittadini con l’anticipo di 3mila già a luglio, ancora non è stato avviato il meccanismo di ristoro per le aziende e attività economiche.
Terzo tema al centro del confronto, la quantificazione delle risorse destinate all’Emilia-Romagna, insieme alla garanzia del 100% di indennizzi a cittadini e imprese, al di là dei primi contributi possibili.
Come noto la Regione ha già presentato al Governo una prima stima dei danni pari a circa 8,8 miliardi di euro.
"Ho deciso di venire subito in Emilia-Romagna, perché è la regione più colpita dall'ondata di maltempo dello scorso maggio- dichiara il generale Figliuolo-. Sono qui per ascoltare le necessità e mettermi a disposizione, con la volontà di lavorare insieme fin da subito.
Il mio impegno è mettere a punto in tempi brevi un piano di lavoro. E questa non sarà una visita isolata, ma tornerò presto sul territorio per visitare le province coinvolte, perché ritengo sia giusto rendersi conto di persona della situazione".
“Ringrazio il generale Figliuolo che, ancor prima della nomina formale, che auspichiamo arrivi al più presto, ha deciso con grande senso di responsabilità di venire subito in Emilia-Romagna, rispondendo all’invito che gli ho fatto a nome dei territori e del sistema regionale- afferma il presidente Bonaccini-. È un segno di rispetto verso le popolazioni colpite che ovviamente apprezziamo, anche perché, lo ribadiamo, non c’è più un minuto da perdere”.
“Dobbiamo procedere spediti- prosegue il presidente-. Con l’autunno non tanto lontano, abbiamo bisogno di mettere in sicurezza il territorio: fiumi, frane, strade, per non farci cogliere impreparati e non rendere vano quello che abbiamo già fatto, i cantieri già chiusi per gli interventi più urgenti, subito dopo il 17 maggio”.
“Il generale Figliuolo avrà da questo territorio tutta la collaborazione possibile- aggiunge Bonaccini-. Come ha potuto vedere, qui siamo abituati a lavorare insieme, per obiettivi comuni: in questo caso far ripartire la nostra regione”.
La situazione
Al momento sono ancora 486, di cui 72 minori, le persone accolte in strutture messe a disposizione dai Comuni o in alberghi: 245 nella provincia di Ravenna, 161 in quella di Forlì-Cesena, 78 nella Città metropolitana di Bologna e 2 in carico nella provincia di Rimini.
760 le strade comunali e provinciali chiuse alla circolazione: 431 completamente e 329 parzialmente, mentre su altre 162 si procede a senso unico alternato.
Sono 1.105 le frane segnalate: 149 nel Bolognese, 455 in provincia di Forlì-Cesena, 42 nel Modenese, 297 nel Ravennate, 15 nel Reggiano e 147 nel Riminese. Dalla prima stima il numero degli edifici coinvolti è di 1.890.
Ancora 365 i volontari al lavoro: 119 del sistema di protezione civile dell’Emilia-Romagna, 161 del sistema nazionale e 85 delle colonne mobili delle Regioni Friuli-Venezia Giulia, Piemonte e Lazio.
Danni pubblici, lavori urgenti per oltre 4 miliardi di euro
Sulla base della ricognizione inviata al Dipartimento nazionale di Protezione civile, i primi lavori urgenti ammontano a 1,9 miliardi di euro (1.933.048.737,35), così suddivisi:
-totale opere ultimate: 16.149.905,60 euro
-lavori in corso: 507.006.385 euro
-ulteriori opere da avviare e rendicontare entro dicembre 2023: 312.512.160 euro
-interventi da attivare e rendicontare entro aprile 2024: 262.265.048,91 euro
-interventi da attivare nel 2024 e che saranno rendicontati oltre aprile 2024: 835.115.236,66 euro.
A questi primi 6.469 interventi (lettera a) e b) dell’art. 25 comma 2 del d.lgs 1/2018) si aggiungono ulteriori 3.145 interventi di ripristino del danno (lettera d) dell’art. 25 comma 2 del d.lgs 1/2018) per 2.520.781.580,79.
Danni ai privati, oltre 2 miliardi di euro
Per quanto riguarda i privati la prima stima dei danni su un numero di edifici stimati in 70.302 (68.432 aree allagate, 1.890 aree in frana) ammonta a 2.182.000.000.
Danni alle imprese e all’agricoltura, oltre 2 miliardi di euro
La prima stima sul numero delle imprese potenzialmente danneggiate è di 9.542 per un totale complessivo di 943.218.821 dove non sono comprese le spese per la ricostruzione delle scorte e il mancato reddito e mentre è ancora in corso l’analisi sul territorio montano.
Per quanto riguarda le aziende agricole, in base a una prima stima, sono 8.935 quelle danneggiate per 1 miliardo e 100 milioni. Anche in questo caso senza contare la ricostruzione delle scorte e il mancato reddito.
Brunella Buttieri - Agenzia Stampa Regione Emilia-Romagna
Tutti i comunicati sono online su https://notizie.regione.emilia-romagna.it
Questa mattina ho partecipato, insieme al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, ai presidenti delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ferrara, Modena, Reggio Emilia e ai sindaci di Bologna e di Forlì, ad un incontro con il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario alla ricostruzione post alluvione. Con questo primo incontro è stato finalmente ripristinato un rapporto di corretta collaborazione istituzionale. Tre i punti chiave sui quali ci siamo soffermati: sostanza, velocità e trasparenza. Abbiamo consegnato al commissario Figliuolo lo stesso documento che lo scorso 7 giugno presentammo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, perché rispetto alle richieste contenute in quel documento l’unico passo che è stato compiuto è stato la nomina del commissario, le altre richieste sono ancora tutte attuali. In qualità di presidente della Provincia ho invitato il generale Figliuolo a Ravenna nei prossimi giorni per incontrare i sindaci e le comunità. La richiesta è quella di arrivare ad alcuni obiettivi condivisi e oggettivi, senza polemiche. In primis lo stanziamento di risorse per gli indennizzi e per gli interventi di riparazione, assenti nel decreto attuale. C’è poi la necessità che venga posto in essere un atteggiamento di fiducia sul campo, evitando centralizzazioni, così da poter operare con la massima tempestività e immediatezza. È importante che venga prevista una collocazione fisica della struttura commissariale in Romagna, nel cuore delle zone colpite. Contestualmente alle opere di somma urgenza serve infine un piano strategico per la sicurezza idraulica, è necessario avviare fin da subito uno studio “alto” per individuare nuove opere e criteri manutentivi perché non basterà ricostruire, dovremo farlo in maniera più sicura. Dal generale Figliuolo abbiamo percepito senso delle istituzioni e volontà sincera di collaborare fianco a fianco alle istituzioni locali. Ci ha ascoltato con rispetto e interesse, ha preso l'impegno a una visita diretta dei territori colpiti nei prossimi giorni. Comprensibilmente durante l'incontro, non essendo ancora stato emanato il decreto di nomina, non si è potuti entrare nel merito né delle risorse né degli effettivi poteri che gli saranno assegnati.Da parte nostra c’è la piena fiducia e stima verso il commissario Figliuolo, ne abbiamo apprezzato le capacità e l’ottimo lavoro svolto durante la pandemia anche rispetto alla campagna vaccinale, ora siamo pronti a lavorare insieme con la massima disponibilità e collaborazione.
Michele de Pascale - sindaco del Comune e presidente della Provincia di Ravenna - presidente nazionale Upi