“Viva Vittoria Ferrara” è l’iniziativa presentata dalla consigliera di parità della Provincia, Annalisa Felletti, insieme al comitato promotore composto dalla presidente Cug di Unife, Roberta Russo, dalla referente dell’associazione Cohousing Solidaria, Alida Nepa, la presidente Udi di Ferrara, Stefania Guglielmi e dalla presidente del Centro donna e giustizia, Paola Castagnotto.
Consiste nella realizzazione di coperte in maglia, ciascuna creata in formato quadrato 50X50 centimetri e firmata, che saranno cucite con un filo rosso per dare vita a un’unica “opera relazionale” multicolore, che sarà stesa fra il 23 e 24 novembre 2024 nel cortile del Castello Estense.
Una manifestazione dai tanti significati e simboli.
“È una tessitura di fili di lana – ha detto Annalisa Felletti – e di relazioni, estesa a tutti i cittadini del territorio provinciale, perché ciascuno possa unire il proprio tassello nell’unica coperta che Ferrara realizza per dire no alla violenza contro le donne”.
Anche la scelta del cortile del monumento simbolo di Ferrara e sede della Provincia non è casuale, come ha ricordato Stefania Guglielmi, “per dire che l’intero territorio provinciale è chiamato a partecipare”.
Nelle giornate del 23 e 24 novembre i singoli brani realizzati a maglia saranno messi in vendita, con un contributo minimo di 20 euro ciascuno, e la raccolta fondi, scopo dell’iniziativa, sarà interamente devoluta al Centro donna e giustizia di Ferrara, che – come spiegato dalla presidente Paola Castagnotto - finanzierà progetti di recupero e sostegno (in termini di casa, lavoro …) delle donne vittime di maltrattamenti.
Il significato relazionale della manifestazione si estende, poi, al fatto che Ferrara è la tappa conclusiva di un vero e proprio itinerario di appuntamenti che nel corso del 2024 toccheranno le città di Rovigo (10 marzo), Fermo (10 marzo), Cervia (6 ottobre), Novara (24 novembre) e Isernia (23 e 24 novembre). Così la trama dei fili di lana di ogni singola coperta si unisce idealmente ai fili intrecciati nelle altre città italiane, in un’unica grande opera di sensibilizzazione.
La scelta della data (il 24 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne), è – come spiegato da Cristina Begni, presidente dell’associazione Viva Vittoria – “per celebrare, accanto all’elenco delle donne vittime di femminicidio, le donne vive, attive e partecipi”.
“Viva Vittoria” è un progetto, costituitosi in associazione, nato a Brescia nel 2015 ed esordì nel novembre di quell’anno con migliaia di coperte realizzate da donne e uomini che coprirono Piazza Vittoria della città lombarda, per dire basta alla violenza contro le donne.
Un grande intreccio di maglia che ha dato vita successivamente a una trama di relazioni, ora estese anche a Ferrara.
Per dare un’idea della capacità di contagio dell’iniziativa, la presidente Cristina Begni ha dato alcuni numeri: “Dal 2015 sono stati raccolti oltre un milione e 100 mila euro, aiutati 51 centri antiviolenza e ora ci stanno chiamando anche dal Canada e dagli Usa”.
Neppure il titolo: “Viva Vittoria Ferrara” è stato lasciato al caso.
Vittoria è il nome della piazza bresciana da cui tutto ha avuto inizio. Ferrara è la piazza che si aggiunge alle altre a livello nazionale. Infine, il termine “Viva” ha il duplice significato di sostegno a una trama affinché viva l’impegno a fermare la violenza contro le donne.
Alla presentazione avvenuta in Castello Estense hanno preso parte anche don Alessio Grossi, in rappresentanza dell’arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, e Loredana Elia, Communication Manager di LyondellBasell, i quali hanno allargato rispettivamente la disponibilità e partecipazione alla trama del tessuto parrocchiale e ai 900 dipendenti dell'impresa.