Tre milioni dalla Regione Emilia-Romagna, con una procedura che sarà attivata nei prossimi giorni, più un milione dall’avanzo di amministrazione da parte della Provincia.
In totale fanno quattro milioni che Regione e Provincia hanno concordato di mettere a disposizione per ripristinare l’originario quadro finanziario di oltre 16 milioni, ossia la premessa indispensabile per dare il via ai lavori di restauro e consolidamento sismico e funzionale del Castello Estense.
L’iniziativa è stata presentata dal presidente della Provincia, insieme con gli assessori regionali Paolo Calvano (Bilancio) e Mauro Felicori (Cultura).
Un quadro finanziario originario venuto meno con il decreto a firma del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, lo scorso maggio e arrivato alla Provincia in giugno che, rispetto ai 7 milioni approvati nel 2017, risulta tagliato di 4 milioni nella parte relativa al “Trasferimento della Pinacoteca Nazionale nel Castello Estense”.
“Con il ripristino dell’iniziale quadro finanziario – ha sottolineato il presidente Gianni Michele Padovani - viene confermato il progetto approvato dalla Soprintendenza lo scorso marzo ed è possibile quindi dare avvio alla procedura di gara entro l’anno senza incorrere nel pericolo della revisione prezzi”.
L’intero monte risorse di oltre 16 milioni per il Castello Estense, infatti, si compone di sette milioni dalla gestione commissariale per il miglioramento sismico a seguito del terremoto del maggio 2012, più i sette riconosciuti dal Ministero nel 2017, ai quali si aggiungono i 2,5 milioni della Provincia dai fondi di assicurazione dal sisma.
La sforbiciata di quattro milioni dei fondi ministeriali, se non ripianata in tempo, comporterebbe rifare il progetto complessivo e riavviare da zero l’intero iter di approvazione, con un conseguente allungamento dei tempi per l’avvio di lavori che gli stessi tecnici della Provincia giudicano urgenti.
“Coprire i costi rimasti scoperti per decisione del Ministero – ha detto l’assessore Paolo Calvano – è stato il nostro impegno per risolvere un problema che merita tutta la nostra attenzione istituzionale”.
“Il brand Ferrara – ha confermato il titolare della delega alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, Mauro Felicori – supera ogni elemento di cui si compone e abbiamo voluto essere pronti a collaborare con il Castello Estense e la città di Ferrara, per una Regione amica delle città”.
Così tamponato il problema delle risorse, può dunque procedere la fase della gara e prevedere che il cantiere possa iniziare a fine estate 2025, salvaguardando quindi l’edizione 2024-2025 dell’Incendio del Castello il prossimo Capodanno.
Cantiere, data l’entità, la cui durata è quantificata in quattro anni, durante i quali non sarà scontato garantire l’accesso del pubblico al monumento, se non per periodi o iniziative particolari, a causa del rispetto delle norme di sicurezza.
“L’iniziativa in accordo con la Regione – ha ricordato Padovani – intende affiancarsi a quella presa insieme con il Comune di Ferrara, con la lettera a firma congiunta inviata lo scorso luglio al ministro della Cultura affinché riveda la decisione del taglio, finora senza risposta, e ha lo scopo di accelerare i tempi e consegnare alla prossima Amministrazione in carica dopo il 29 settembre un percorso già concretamente delineato”.