Il ruolo dell’intelligenza artificiale nell’attività amministrativa.
Incontro in Castello organizzato dalla Provincia
“Il ruolo dell’intelligenza artificiale nell’attività amministrativa: responsabilità ed opportunità” è il titolo della Giornata della trasparenza, organizzata dalla Provincia di Ferrara in Castello Estense per amministratori pubblici e come momento formativo per gli stessi dipendenti dell’ente.
Appuntamento aperto con un saluto istituzionale del presidente della Provincia, Daniele Garuti, e proseguito con un intervento del segretario generale della Provincia e responsabile della prevenzione della corruzione e trasparenza, Virgilio Mecca, cui ha fatto seguito la relazione del prof. Marco Magri, direttore del Dipartimento di scienze giuridiche dell’Università di Ferrara e del prof. Edoardo Caruso, anch’egli della facoltà estense di Giurisprudenza.
“La rivista Time – ha ricordato il presidente Garuti in apertura - ha dedicato la copertina della Persona dell’anno 2025 proprio all’intelligenza artificiale. Una scelta redazionale emblematica perché il 2025, nel bene e nel male, è stato l’anno in cui il potenziale dell’intelligenza artificiale è esploso e in cui è diventato chiaro che non ci sarà ritorno al passato. Se non si prende consapevolezza e conoscenza di questa sfida – ha continuato Garuti - la stessa velocità con la quale si sta affermando rischia di creare nuove distanze, come sostenuto recentemente anche da Mario Draghi, fra Paesi che l’abbracciano e Paesi che tirano il freno a mano”.
“Un primo approccio con un tema vasto e dalle molteplici implicazioni – ha aggiunto il segretario generale Mecca – che riguarda in pieno anche la nostra attività amministrativa, sotto il profilo sia delle opportunità che delle nuove responsabilità cui siamo chiamati, oltre agli aspetti che stanno caratterizzando il quadro giuridico: dalle norme europee, a quelle nel frattempo introdotte anche nel nostro ordinamento giuridico nazionale”.
Un intervento di richiamo sull’uso dell’intelligenza artificiale è stato quello di Marco Magri: “la logica non può essere quella semplicemente sostitutiva – ha detto – sia in giurisprudenza, che nella pubblica amministrazione, perché lo spazio delle decisioni - dalle sentenze ai provvedimenti amministrativi - deve essere governato dall’uomo e non da un algoritmo, che è una combinazione probabilistica di temi, concetti e parole”.